Holacracy: il framework per liberare i super poteri dei nostri team
Questo articolo è dedicato al modello organizzativo o meglio al framework noto in letteratura come “Holacracy”.
Analogamente al framework “Agile” anche Holacracy trae le mosse da un gruppo di professionisti alla ricerca di un modello operativo migliore, meno ingessato, dei tradizionali schemi organizzativi aziendali. Nella loro ricerca, hanno documentato con grande dettaglio i pilastri di questa nuova modalità organizzativa. Per i dettagli vi rimando alla versione 5.0 del manifesto, che troverete molto particolareggiato qui https://www.holacracy.org/constitution/5 .
Non perdiamo però di vista “Il grande schema delle cose”, ovvero l’obiettivo di questo approccio:
- Ribaltare il paradigma di comando e controllo tipico delle organizzazioni molto gerarchiche,
- Creare team autonomi ed indipendenti, dotati di un elevatissimo livello di delega
- Eliminare sprechi di tempo, per viaggiare alla massima velocità
Come detto, il sistema contiene un certo livello di formalismo ma in questo articolo ve lo bollirò per estrarne l’essenza.
Dal punto di vista organizzativo gli elementi costitutivi fondamentali sono due
Roles e Circles. Tutto viene ricondotto a questi due istituti fondamentali. Molto interessante la differenza tra la definizione convenzionale di “Role” e l’uso che si fa del concetto in ambito holacratico.
Role: con questo termine si intende un costrutto organizzativo che può essere occupato da una persona che gli darà vita, prendendo il nome di Role Lead. Il ruolo è caratterizzato da
- Purpose: Lo scopo, le capacità e gli obiettivi che il ruolo perseguirà
- Domain: l’ambito o gli ambiti comprensivi di risorse e processi che il Role lead utilizzerà IN ESCLUSIVA per i suoi scopi
- Accountabilities: le attività che il Role lead dovrà gestire e che dovrà fornire a supporto di altri Role lead o per l’esecuzione delle sue priorità.
Pausa.
Come vediamo è un contesto più semplice e più accurato di una, per quanto articolata, “Job description”. Vengono esplicitate con grande chiarezza le aree di responsabilità e le risorse a disposizione del Ruolo, entrando molto nel dettaglio per evitare potenziali ambiguità nel relazionarsi che il Role lead avrà con gli altri membri del Circle.
Tra le responsabilità di chi si trova ad occupare un Role, segnalo tre di enorme importanza
- Risolvere tensioni, ovvero identificare e, per quanto possibile, eliminare quanto si frappone fra il lead e la realizzazione migliore del progetto, ovvero la sua visione.
- Scegliere quali Next Actions, quali azioni, introdurre
- Scegliere i “Progetti” ovvero i risultati da produrre per il funzionamento ideale del Circle.
Il cambio di paradigma a questo punto comincia ad essere evidente. Rispetto ad un modello convenzionale, vediamo quanto il Role lead in uno schema holacratico non solo possa ma debba prendersi la responsabilità di decidere cosa fare, come farlo ed anche di risolvere eventuali blocchi che dovessero limitare la sua azione.
Circles, definiti come “Containers for organizing Roles and Policies around a common Purpose”. Semplice vero? Molto, eppure questo potente concetto, per meglio dire la sua scarsa applicazione in azienda, è alla base dei più drammatici fallimenti organizzativi osservabili.
Le aziende non sono organizzate (spesso) attorno a ciò che si deve fare, quanto attorno alle professionalità presenti. Organizzazioni dette “Funzionali” che finiscono per essere talmente abili nella loro funzionalità da divenire dis-funzionali ai fini della missione aziendale. Il mio esempio preferito è (senza offesa) il dipartimento legale che festeggia su Linkedin il premio come “Miglior dipartimento legale” conferito da organizzazioni vagamente autoreferenziali, dietro compenso.
Nella pratica, per fortuna, quasi ogni società assembla, per eseguire i propri progetti, team composti da competenze differenti, ma non lo fa in modo sufficientemente esplicito. Holacracy ci viene in aiuto e ci dice “Definisci una attività importante, disegna un cerchio per terra e mettici dentro tutte le persone che sono fondamentali per il raggiungimento dello scopo”.
A questo punto disponiamo di due concetti nuovi per poter analizzare il nostro contesto e cominciare a trasformarlo verso una forma più autonoma!
Proviamo dunque con due semplici step a costruirci un esempio.